Dalla redazione di Laboratori Poesia
Quattro stecche da saltare
non fanno un cortile
né un’infanzia felice
eppure era tutto qui
inciso nelle cose prima che le toccassi.
Bastava abbandonarsi al vento
lasciarlo suonare nelle ossa
come in quel canneto fitto sul bordo
della scogliera, a precipizio.
*
Quattro stecche prima di cantare
la solita canzone
era un appiglio la musica
le stesse note, lo stesso motivetto,
un salvagente di parole
intorno al capo.
Mi lasciava ancorato sul fondo delle cose
in quel cortile, in un lieto fine certo
eppure ogni volta immaginato.