da sinistra: Luis Alberto Crespo e Antonio Nazzaro
all’11° Festival Mundial de Poesía, Venezuela 2014
sono uno zaino chiuso
quando mi concentro
e mi chino davanti a ciò che distrugge
La riga bianca del sauro
sulla faccia
e mi chino davanti a ciò che mi distrugge
La riga bianca del sauro
sulla faccia
quando mi annunciano sventura
Sono marrone scuro con un una zampata nel fianco
quando patisco di me
nel più mio delle dodici
Sono pomellatomoro vecchio nel rictus
quando muori e l’erba sa a mai più
Sono castano astro
quando sento un grido in ciò che dico
e l’assoluto è una corda alla collo
Sono baio
quando tremo se la terra mi tocca
E sono roano
roano pallido
sorpreso per il suo spirito che è la tortora.
Soy zaino cerrado
cuando me ensimismo
y me inclino ante lo que destruye
La raya blanca del alazán
en la cara
y me inclino ante lo que me destruye
La raya blanca del alazán
en la cara
cuando me anuncian infortunio
Soy cebruno con un zarpazo en el costado
cuando padezco de mí
en lo más mío de las doce
Soy ruciomoro viejo en el rictus
cuando mueres y la hierba sabe a más nunca
Soy castaño lucero
cuando oigo un grito en lo que digo
y el absoluto es una soga en la garganta
Soy bayo
cuando tiemblo si la tierra me toca
Y soy ruano
ruano pálido
asombrado por su espíritu que es la tórtola.