L’ottonario e il doppio ottonario (versi con ritmo binario)


 
 

L’ottonario ora risulterà conseguenza logica dei due versi esaminati nei precedenti interventi, ovvero il binario e il quaternario.

È un verso che ha due accenti fissi, sulla 7° e sulla 3° sillaba metrica (Ricorda niente? Forse due quaternari in sequenza? O quattro binari?).

In ragione del suo andamento fisso e cantilenato, è forse il verso più utilizzato per le filastrocche e le canzonacce di taverna. (“Osteria numero uno”, è proprio un ottonario, e – udite udite – lo è anche “Parapònziponzipò”, tronco!).

Anch’esso è verso pari; alcuni autori hanno liberamente spostato l’accento di 3° per renderlo meno “appiccicoso” e cantilenante.

Gli accenti secondari sono liberi, anche se a mio parere, le posizioni migliori sono sulla 1° e sulla 5° sillaba.

 

Guarda, presto, sono sveglio!
[Guàr/da/prè/sto/sò/no/svè/glio!] (piano)
 

Guarda presto, cara, orsù!
[Guàr/da/prè/sto/cà/ra_or/su!] (tronco)
 

Guarda presto, senz’attendere!
[Guàr/da/prè/sto/sen/z’at/tén/de/re!] (sdrucciolo)
 

Un esempio:
 

Guarda, presto, sono sveglio!                     [ottonario piano] Non ricordo più il mio sogno.                     [ottonario piano] Dimmi, cara, quanto vale                      [ottonario piano] quel che tu chiami bisogno?                     [ottonario piano]  

Il doppio ottonario è un verso di utilizzo non frequentissimo, ma documentato: approfittiamo di questa sede per evidenziare le principali regole dei versi doppi, valide anche per tutti gli altri:

 

1. Il verso doppio si forma dall’unione di due versi, (detti emistichi) con un’ideale cesura tra di essi, che impedisce di realizzare sinalefe. Es. un doppio ottonario è formato da due ottonari.

 

2. Lo schema di rime è variabile, ma perlopiù è solo il secondo emistichio del doppio quello che rima (in schemi AA o anche in quartine varie ABAB o ABBA).

 

3. La cesura tra i due versi impedisce di frazionare una parola tra i due emistichi che compongono il doppio.

 

4. Gli schemi accentuativi dei versi restano i medesimi.

 

Per quanto detto, un doppio ottonario avrà tendenzialmente una schema accentuativo del genere, dove gli accenti tra parentesi sono quelli secondari e quelli fuori dalle parentesi sono i fissi:

 

(1°), 3°, (5°), 7° || (1°), 3°, (5°), 7°
(1°), 3°, (5°), 7° || (1°), 3°, (5°), 7°

 
In un esempio:
 
Guarda, presto, sono sveglio! Non ricordo più il mio sogno.
Dimmi, cara, quanto vale quel che tu chiami bisogno?
 

Mario Famularo