Le rime complesse (esercizio)

Bozza automatica 218Le rime che tratteremo nel presente esercizio presentano un’identità di suono maggiore rispetto alla rima semplice, dove l’identità è presente solo dalla vocale tonica in poi.

Tratteremo, in una fase successiva, anche altri tipi di rima che presentano una caratteristica diversa da questa, come la posizione all’interno del verso.

In particolare, si parla di:

  • rima ricca, quando l’identità tra le due parole coinvolge anche una o più lettere, o una o più sillabe precedenti la vocale tonica (Es: riCONÓSCO : disCONÓSCO // foRIÈRO : destRIÈRO // esTRÓSO : riTRÓSO);
  • rima inclusiva, quando una delle due parole è completamente inclusa in quella con cui rima (Es: ÀLTO : sÀLTO : assÀLTO // VÈNGO : perVÈNGO);
  • rima paronomastica, quando tra le due parole che rimano c’è solo qualche lettera di differenza, prima della vocale tonica (Es. VEnDÙTO : VEDÙTO // cAPÌTO : rAPÌTO);
  • rima equivoca, quando le parole sono praticamente omofone, ma hanno due significati differenti (Es. PIÀNO (progetto) : PIÀNO (avverbio) // PREDATÓRI (sostantivo) : PREDATÓRI (aggettivo), ecc.);
  • rima identica, quando a rimare sono le stesse e identiche parole. Non è particolarmente complessa, né consigliata, salvo specifiche ragioni espressive.

Traccia:

TEMA = libero.

METRO = libero.

SCHEMA = Minimo due, massimo quattro strofe tetrastiche con schema ABAB, a rima alternata. Dovete usare almeno una volta la rima ricca, la rima inclusiva, la rima paronomastica e la rima equivoca. Piane, sdrucciole o tronche, non fa differenza.

 

 

Esempio:

 

Anche quest’anno è arrivato a una fine,

(sembra iniziato da poco, davvero):

per festeggiare, bontà sopraffine,

pesce, crostacei ed un vino severo.

Mentre tartine e salumi già affetti,

ecco che il fritto t’infetta le chiome;

e tutto intorno è un vociare d’affetti,

ridi, saluti, non sai chi né come.

Ecco, è già notte, che bianca la luna!

Tutti ad accogliere l’anno che arriva,

e a far baldoria, ed è solo l’una!

L’anno trascorso è già alla deriva.

Io sono fuori, in silenzio, sorrido;

e tutto il vano rumore mortale

vedo svanire in un orrido grido,

mentre l’oblio lo ravvolge letale.

 

Mario Famularo