Laura García del Castaño (Argentina) – ita/espa


 
 
Fiore carnivoro
 
Questa è la pianta che desideravo essere
Questa è la pianta che avevo bisogno d’essere.
Quella che nascerebbe alla sinistra di tutto,
così come la morte.
Tutto quello che fiorisce fa le fusa, mostra il suo stelo,
esibisce il collo da cigno, anela strangolarsi.
Chi vorrà mangiare i miei frutti
Chi vorrà sporcarsi
Schizzarsi con i suoi succhi.
Chi mi spremerà, chi desidera strangolarmi
Chi mi sommerge nel gelato
per conservare la mia ultima agonia
Chi legge nelle sue foglie il mio destino.
Quanti figli ci sono
Sotto quale ombra riposa la mia ombra
Sono la pianta accarezzata dalla nebbia.
Sono la pianta che accarezza la rugosità del tuo sesso,
la rugosità di un tronco così dentro la mia morte
Umida e silvestre.
Albero feroce dalla radice silenziosa,
albero feroce in una vaso piccolo che scoppia.
Donna docile senza spine
A chi farò ombra?
Che rami sollevo?
Chi desidera strangolarmi?
 
 
 
 
 
 
Flor carnívora
 
Esta es la planta que deseaba ser
Esta es la planta que necesitaba ser.
La que nacería a la izquierda de todo,
así como la muerte.
Todo lo que florece ronronea, muestra su tallo,
enseña su cuello de cisne, anhela estrangularse.
Quién querrá comer mis frutos
Quién querrá ensuciarse
Chorrearse con sus jugos.
Quién me exprimirá, quién desea estrangularme.
Quién me sumerge en lo helado
para conservar mi última agonía
Quién lee en sus hojas mi destino.
Cuántos hijos hay
Bajo qué sombra descansa mi sombra
Soy planta acariciada por la niebla.
Soy planta que acaricia la rugosidad de tu sexo,
la rugosidad de tu tronco tan dentro de mi muerte
Húmeda y silvestre.
Árbol feroz de raíz silenciosa,
árbol feroz en maceta diminuta que revienta.
Mujer dócil sin espinas
A quién daré sombra?
Qué veredas levanto?
Quién desea estrangularme?
 
 
Traduzione di Antonio Nazzaro