La metafora (esercizio)

La metafora è la figura retorica che risulta da un processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo aver mentalmente associato due realtà differenti sulla base di un particolare sentito come identico, si sostituisce la denominazione dell’una con quella dell’altra. È un procedimento di trasposizione simbolica di immagini.

La metafora, a differenza del rapporto di proporzione visto per l’analogia, istituisce una relazione fra due termini A e B.

Ciò che è rilevante in questo caso è che la relazione fra i termini è del tutto inattesa e non può essere compresa sulla base di alcuna uguaglianza o altra relazione con un rapporto noto. Semplicemente si impone la conoscenza di una nuova possibilità di porre in relazione A e B.

La metafora crea un rapporto completamente avulso tra due immagini, creando significati nuovi.

Pertanto, nella metafora abbiamo una nuova relazione di significato data dall’identità traslata da un rapporto ad un altro, data dalla sostituzione del termine, che crea nuovi significati, dopo aver mentalmente associato due realtà differenti sulla base di un particolare sentito come identico.

Per alcuni, l’analogia è un particolare tipo di metafora.

Sulla differenza con l’analogia: proviamo in primo luogo a considerare la differenza fra analogia e metafora dal punto di vista strutturale. L’analogia, e in particolare l’analogia di proporzione, è basata essenzialmente sull’uguaglianza tra due rapporti. La natura di tali rapporti è irrilevante al fine di comprendere l’analogia, poiché ciò che è importante è l’informazione circa la loro comparabilità. L’analogia nella forma A : B = C : D è comprensibile a prescindere dal significato dei termini coinvolti e della natura dei loro rispettivi rapporti. Essa infatti ci informa che il rapporto fra A e B è in qualche misura uguale al rapporto fra C e D.

Certamente, l’analogia di proporzione informa su una caratteristica dei termini coinvolti, e in particolare sulla deducibilità di un certo rapporto fra due termini dati altri due termini analogicamente corrispondenti. Ciò che però è rilevante dal nostro punto di vista è il fatto che la relazione fra i due rapporti è, invariabilmente, una relazione di uguaglianza. Nel mondo dell’analogia, non compaiono nuove relazioni, né si apprendono nuove informazioni sulla relazionabilità dei termini. Questo perché, al fine di comprendere l’analogia, è necessario avere conoscenza del significato di uno dei due rapporti e della relazione di uguaglianza. Il secondo rapporto è compreso in base all’uguaglianza con il primo. Si può dunque apprendere che un rapporto può essere utilizzato fra termini prima ignoti, ma in un modo e con un significato già noto in precedenza.

La metafora invece istituisce una relazione fra due termini A e B. Ciò che è rilevante in questo caso è che la relazione fra i termini è del tutto inattesa e non può essere compresa sulla base di alcuna uguaglianza o altra relazione con un rapporto noto. Semplicemente si impone la conoscenza di una nuova possibilità di porre in relazione A e B. Non tanto e non solo apprendiamo qualcosa di nuovo sul significato dei termini coinvolti, ma soprattutto apprendiamo qualcosa di nuovo sulla possibilità di utilizzarli nel linguaggio. Il significato della metafora si colloca proprio nella relazione stessa, che, poiché è data nel darsi della metafora, è sempre dotata di significato. In altri termini, dal punto di vista che proponiamo, la metafora non illustra il significato o un nuovo significato dei termini coinvolti, ma piuttosto crea il significato della relazione che impone. Essa ha dunque un ruolo nella generazione di nuova conoscenza e nuovo senso e non nel disvelamento di verità prima non note. Di qui la ricchezza evocativa e creatrice, ad esempio, della metafora poetica. La metafora insiste sulla relazione fra i termini e non sulla loro definizione.

Pertanto, l’analogia pone questo rapporto: A : B = C : D, dove ad esempio possiamo porre: SOLE : TRAMONTO = UOMO: MORTE da cui “l’uomo tramonta”, o “il sole muore”. Invece la metafora crea un rapporto completamente avulso tra due immagini, creando significati nuovi.

Pertanto, nella metafora abbiamo una nuova relazione di significato data dall’identità traslata da un rapporto ad un altro, data dalla sostituzione del termine, che crea nuovi significati, dopo aver mentalmente associato due realtà differenti sulla base di un particolare sentito come identico.

 

TRACCIA:
 

TEMA = l’ansia.
METRO = libero.
SCHEMA = minimo due, massimo quattro terzine.
REQUISITI = due metafore.

 

Esempio:
 

La vita è una tragedia fatta male,
da uno scrittore stupido e imbecille,
che con la penna va spargendo sale
 

negli occhi dei suoi scimuniti Achille.
E i suoi pupazzi veste di disgrazie,
mentre quelli stropiccian le pupille,
 

e quelli, al male adusi, fanno sazie
le orecchie dell’autore del supplizio,
di mille “evviva!” e addirittura “grazie!”;
 

e muoion sorridendo, dall’inizio
colmati di sventure in ogni dove,
sconfitti da un illogico giudizio.
 
 

Mario Famularo