Combinare gli andamenti (esercizio)

Bozza automatica 295

 

In questo intervento proverò a quadrare il cerchio che abbiamo iniziato a tracciare quando abbiamo cominciato ad analizzare gli andamenti basati sui piedi classici (e dunque l’andamento giambico, trocaico, anfibrachico, anapestico e dattilico – gli interventi relativi sono disponibili nelle precedenti uscite del breviario di metrica sul sito Laboratori Poesia).

In questo esercizio, infatti, vi chiedo di combinare tali andamenti, strutturando il ritmo e le strofe, con un po’ di “intelligenza” ritmica e, perché no, anche un pizzico di intuizione.

Vi consiglio caldamente di rileggere i versi che scriverete sostenendo gli accenti naturali dei versi (e non quelli secondari), per creare un ritmo che sia quanto più oggettivo e fedele a quella che sarà la lettura naturale del lettore.

Questo vi permetterà di padroneggiare un verso libero consapevole che non ignori l’aspetto ritmico. Ultimo consiglio: privilegiate componimenti brevi, per non rischiare di “perdervi”.

 

Traccia:

 

TEMA = libero.

 

SCHEMA = strofe a piacere per il numero di versi; minimo una, massimo dieci. Versi in rima, o sciolti.

 

METRO = combinare uno o più versi trocaici, giambici, anapestici, anfibrachici, dattilici canonici, in combinazione tra loro, con qualsiasi tipo di schema o combinazione vi sia più congeniale. È naturalmente consentito usare anche un solo tipo di verso appartenente a ciascun gruppo. Dovrete utilizzare versi di almeno tre di questi gruppi o, facoltativamente, di tutti e cinque gli andamenti analizzati.

 
 
Esempio:
 
Anche quest’anno è arrivata l’estate,
lo senti? Nell’aria
si spande una strana atmosfera.
Non ricordo di averla mai amata,
piuttosto
mi ha sempre donato
la più disarmante
nostalgia.
 
C’è una luce troppo forte,
che offende i fiori e tutto il verde infiamma:
l’onda si piega nel lento ripetersi
che ogni ricordo dissolve;
e intorno è il trionfo dell’afa virale,
del morbo feroce d’estate.
 

Mario Famularo