Adrienne Rich (USA, May 16th 1929 – March 27th 2012)

Adrienne Rich (USA, May 16th 1929 – March 27th 2012) 1

 
 

American poet, teacher and critic; she won important prizes such as National Book Award 1974, Bollingen Prize 2003 and Griffin Poetry Prize 2010. Her poetry showed an evolution throughout the years and her verses represent a journey to a deeper understanding of herself and her readers.

Widely read, appears in several anthologies, she is one of the best known American intellectuals.

Rich’s poetry gives voice to female consciousness, wonders and asks questions which, sometimes, have no answer yet; she is able to raise awareness and give daily life a different light with her words. She is considered one important character also for her engagement with the Civil Rights movement.

She speaks about her own history, an apparent resurrection to a life that is hers: “A small, fixed dot, still see/ that old myself, a dark-blue thumbtack”. She speaks about loneliness, her attitude about the world with a delicate management of images and metaphors, using a language that is accessible to all; her poetic work is sensual, open, lyrical, historical and honest.

Adrienne’s poetic voice reflects all the “I’s” of her life: Poet, essayist, teacher and mother, radical feminist, lesbian and political activist.

According to Adrienne poetry requires the “what if…?” question and that is what her readers find, a map with choices and questions, variations and a way of knowing why one is in this world; a revolution.

Rocio Bolanos

 
 
 
 
What Kind of Times Are These
 
There’s a place between two stands of trees where the grass grows uphill
and the old revolutionary road breaks off into shadows
near a meeting-house abandoned by the persecuted
who disappeared into those shadows.
 
I’ve walked there picking mushrooms at the edge of dread, but don’t be fooled
this isn’t a Russian poem, this is not somewhere else but here,
our country moving closer to its own truth and dread,
its own ways of making people disappear.
 
I won’t tell you where the place is, the dark mesh of the woods
meeting the unmarked strip of light—
ghost-ridden crossroads, leafmold paradise:
I know already who wants to buy it, sell it, make it disappear.
 
And I won’t tell you where it is, so why do I tell you
anything? Because you still listen, because in times like these
to have you listen at all, it’s necessary
to talk about trees.
 
 
 
 
 
 

The following text is considered prose poetry:

 
 

An honorable human relationship – that is, one in which two people have the right to use the word “love” – is a process, delicate, violent, often terrifying to both persons involved, a process of refining the truths they can tell each other.

 

It is important to do this because it breaks down human self-delusion and isolation.
It is important to do this because in doing so we do justice to our own complexity.
It is important to do this because we can count on so few people to go that hard way with us.

 
 
 
 


 
 
 
 

Poeta, insegnante e critica statunitense; vincitrice di importanti premi come National Book Award 1974, Bollingen Prize 2003 e Griffin Poetry Prize 2010. La sua poesia ha mostrato un’evoluzione nel corso degli anni e i suoi versi rappresentano un viaggio verso una comprensione più profonda di se stessa e dei suoi lettori.

La poesia di Rich dà voce alla coscienza femminile, si specula e pone domande che, a volte, non hanno ancora una risposta; è in grado di sensibilizzare e dare una luce diversa alla vita quotidiana con le sue parole. È considerata un personaggio importante anche per il suo impegno con il movimento per i diritti civili.

Ampiamente letta, appare in diverse antologie ed è una delle intellettuali americane più conosciute.

Parla della sua storia, un’apparente risurrezione ad una vita -che è la sua-: “Un piccolo punto fisso, ancora vedo / quella vecchia me stessa, una puntina blu scuro”. Parla della solitudine, del suo atteggiamento verso il mondo con una delicata gestione di immagini e metafore, usando un linguaggio accessibile per tutti; la sua opera poetica è lirica, sensuale, aperta, storica e onesta.

La voce poetica di Adrienne riflette su tutti “io” della sua vita: poetessa, saggista, insegnante e madre, femminista radicale, lesbica e attivista politica.

Secondo Adrienne, la poesia richiede di porsi delle domande utilizzando il condizionale “E se…?” ed è questo quello che trovano i suoi lettori, una mappa con scelte e domande, variazioni ed un modo per sapere perché si è in questo mondo; una rivoluzione.

Rocio Bolanos

 
 
 
 
Che tipo di tempi sono questi
 
C’è un posto tra due file di alberi dove l’erba cresce in salita
e la vecchia strada rivoluzionaria si spezza nell’ombra
vicino a una casa di riunione abbandonata dai perseguitati
che sono scomparsi in quelle ombre.
 
Ho camminato lì raccogliendo funghi al margine della paura, ma non fatevi ingannare
questa non è una poesia russa, non è altrove ma qui,
il nostro paese si avvicina alla sua verità e al suo timore,
i suoi modi di far sparire le persone.
 
Non ti dirò dov’è il posto, la rete scura dei boschi
incontrando la striscia di luce non marcata—
incroci pieni di fantasmi, paradiso frondoso:
So già chi vuole acquistarlo, venderlo, farlo scomparire.
 
E non ti dirò dove si trova, quindi perché ti dico
qualcosa? Perché ancora ascolti, perché in tempi come questi
per che ascolti, è necessario
parlare di alberi.
 
 
 
 
 
 

Il seguente testo è considerato prosa poetica:

 
 

Una relazione umana onorevole, cioè quella in cui due persone hanno il diritto di usare la parola “amore “- è un processo, delicato, violento, spesso terrificante per entrambe le persone coinvolte, un processo di affinamento delle verità che possono dirsi l’un all’altro.

È importante farlo perché distrugge l’auto-illusione e l’isolamento umano.
È importante farlo perché facendolo rendiamo giustizia alla nostra complessità.
È importante farlo perché possiamo contare su così poche persone che possano andare così forte con noi.”