Adela Zamudio (Bolivia) – ita/espa


 
 
Nascere uomo
 
Quanto lavora sopporta
Per correggere la goffaggine
Di suo marito, e in casa
(permettetemi che mi stupisca)
così inetto come fatuo
continua lui ad essere il capo
perché è uomo.
 
Se scrive dei versi
-“Di qualcuno sono questi versi
che lei solo li firma;
(permettetemi che mi stupisca)
Se questo qualcuno non è un poeta
perché supporre questo?
-perché è un uomo.
 
Una donna superiore
non vota alle elezioni,
e vota il mascalzone peggiore;
(Permettimi di stupirmi)
solo sapendo firmare
Si può votare un idiota,
perché è uomo.
 
Lui si abbatte, e beve o gioca
nella contrarietà della fortuna
lei soffre, lotta e prega;
lei si chiama “essere debole,
e lui si soprannomina “essere forte
perché è uomo.
 
Lei deve perdonare
se suo marito le è infedele
però , lui si può vendicare;
(permettetemi che mi stupisca)
nello stesso caso
lui perfino può uccidere,
perché è uomo.
 
Oh mortale!
Oh mortale privilegiato,
che di perfetto e serio
godi la certa fama
per questo che ti è servito?
 
Nascere uomo.
 
 
 
 
 
 
Nacer hombre
 
Cuánto trabajo ella pasa
Por corregir la torpeza
De su esposo, y en la casa,
(permitidme que me asombre)
tan inepto como fatuo
sigue él siendo la cabeza,
porque es hombre.
 
Si alguna versos escribe
-“De alguno esos versos son
que ella sólo los suscribe;
(permitidme que me asombre)
Si ese alguno no es poeta
¿por qué tal suposición?
-Porque es hombre.
 
Una mujer superior
en elecciones no vota,
y vota el pillo peor;
(permitidme que me asombre)
con sólo saber firmar
puede votar un idiota,
porque es hombre.
 
Él se abate y bebe o juega
en un revés de la suerte;
ella sufre, lucha y ruega;
ella se llama “ser débil,
y él se apellida “ser fuerte
porque es hombre.
 
Ella debe perdonar
si su esposo le es infiel;
mas, él se puede vengar;
(permitidme que me asombre)
en un caso semejante
hasta puede matar él,
porque es hombre.
 
¡Oh, mortal!
¡Oh mortal privilegiado,
que de perfecto y cabal
gozas seguro renombre!
para ello ¿qué te ha bastado?
Nacer hombre.
 
 
Traduzione di Antonio Nazzaro